Amelia, Marilena, Afua, Maria Laura, Felismina. Cinque storie di donne, mamme e volontarie , si intrecciano dando corpo a un racconto su cosa significa lottare contro le malattie e la povertà in Mozambico. Sullo sfondo la città di Beira, seconda città del paese, con il suo ospedale, i centri di salute, l’Università Cattolica del Mozambico, la Facoltà di Medicina e un sistema sanitario ancora instabile.
Felismina, giovane medico, madre di una bambina di due anni, da sola a fronteggiare le esigenze di un’area estremamente periferica, alla domanda “sei felice?” risponde: “Contenta del tutto no, ma le persone devono sapersi adattare. Perché se comincio a dire che non sono felice, che non voglio stare a lavorare qui, chi ci viene a lavorare in questo posto?”
Marilena e Maria Laura, anch’esse mamme rispettivamente di uno e cinque figli, rappresentano l’impegno di Medici con l’Africa Cuamm a fianco della gente. Marilena, ginecologa, lavora in ospedale e contribuisce alla formazione degli studenti dell’Università. Maria Laura è impegnata in un progetto parallelo sul territorio e aiuta soprattutto mamme e bambini.
E poi ci sono Amelia e Afua a testimoniare tutto l’orgoglio e la dignità delle donne d’Africa. Entrambe malate di Aids, abbandonate dai mariti e alle prese con le fatica di provvedere al mantenimento proprio e delle proprie bambine.
“Mulheres”: cinque storie per affermare che l’Africa può farcela. E può farlo a partire dalle donne.